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La riflessione del Presidente dell’A.a.c.im. – Claai : San Giuseppe patrono degli artigiani

  • Immagine del redattore: acimclaai
    acimclaai
  • 19 mar 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Giuseppe lo sposo di Maria, il capo della “sacra famiglia” nella quale nasce, misteriosamente per opera dello Spirito Santo, Gesù figlio del Dio Padre, orienta la propria vita sulla lieve traccia di alcuni sogni, dominati dagli angeli che recano i messaggi del Signore. E diventa una luce dell’esemplare paternità.

Fino ai trent’anni della vita del Messia, è sempre accanto al figliolo con fede, obbedienza e disponibilità ad accettare i piani di Dio. Comincia a scaldarlo nella povera culla della stalla, lo mette in salvo in Egitto quando è necessario, si preoccupa nel cercarlo allorché dodicenne “sparisce’’ nel tempio, lo ha con sé nel lavoro di falegname, lo aiuta con Maria a crescere “in sapienza, età e grazia”.

Di Giuseppe non si sanno molte cose sicure, non più di quello che canonicamente ci riferiscono gli evangelisti Matteo e Luca.

Nel corso dei secoli non diventa soltanto il patrono dei padri di famiglia, con festa solenne il 19 marzo, ma anche protettore degli artigiani e degli operai e in maniera specifica di falegnami, di ebanisti e di carpentieri, di pionieri, dei senzatetto, dei Monti di Pietà e relativi prestiti su pegno. Viene addirittura pregato, forse più in passato che oggi, contro le tentazioni carnali.

Il culto per Giuseppe inizia intorno al IX secolo. La festa del 19 marzo viene introdotta da papa Gregorio XV nel 1621. Pio IX lo dichiara patrono della Chiesa universale e Giovanni XXIII ha inserito il suo nome nel Canone romano.


Il 19 marzo, è una festa di fede, di spiritualità, di tradizione, dell’uomo semplice per eccellenza: San Giuseppe.

Un’occasione per gli artigiani e le loro famiglie per festeggiare il loro Patrono. Una festa rivolta non solo agli artigiani di una certa età ma anche per i giovani artigiani, uomini e donne.

Una festa di preghiera, dell’accoglienza, della misericordia, di autentici valori umani che si creano nel ricordare San Giuseppe. San Giuseppe, oltre ad essere il patrono degli artigiani, è il patrono dei padri di famiglia, dei lavoratori è il protettore dei poveri.

La festa di San Giuseppe, è la festa della famiglia dove si rinnovano i valori autentici della vita reale e non quella virtuale.

La festa di San Giuseppe è una tradizione che si sposa con la cultura della tradizionale “bottega” artigiana a conduzione familiare: marito, moglie e figli che unisce storia, cultura, e coesione sociale.

Un patrimonio che rappresenta la genuinità, il valore delle mani callose, del sudore sulla fronte, e della creatività di un “popolo di artigiani” che sa unire solidarietà e civiltà.

Nella società dell’innovazione digitale, della robotica, del web marketing, dei social network, del linguaggio sintetico degli sms, che si muore per un selfie messo in rete, le radici profonde e sane del mondo artigiano rappresentano ancora una identità sociale, culturale e territoriale, dove le persone che si ritrovano nelle storiche” botteghe riescono a comunicare e farsi ascoltare, guardandosi negli occhi, con un contatto diretto di cui tutti abbiamo bisogno.

Nell’ era dell’automazione, della nascita delle “botteghe digitali”, la festa di San Giuseppe ci permette di riflettere sull’importanza del valore della manualità, sulle antiche e sapienti tecniche di lavorazione artigianali, e sulla dignità del lavoro dell’uomo che il robot non potrà mai sostituire e del sentimento universale della solidarietà.

Fausto Ridolfo Presidente della A.a.c.im. – Claaai : Nella figura di San Giuseppe si riconosce la dignità del lavoro umano. E mai come in questo difficile momento che sta attraversando il nostro Paese c’è assoluto bisogno che il lavoro rappresenta la dignità della persona.

E’ un momento terribile per l’Artigianato italiano e per le imprese in generale, sono a rischio di chiusura migliaia di attività prima a causa della pandemia ed adesso a causa dell’aumento dei prezzi del settore energia, a causa delle norme sulle cessioni dei crediti in edilizia, a causa della guerra in Ucraina.

I provvedimenti presi dal governo Nazionale, pur con tutte le problematiche evidenti, sono stati comunque un gesto ma c’è bisogno di molto più. Servono nuove norme che facilitino l’accesso al credito bancario, serve una modifica che porti più elasticità nelle cessioni dei crediti, serve un dimezzamento delle accise su carburanti, serve una forte iniezione di liquidità per le imprese.

A.a.c.im. – C.l.a.a.i.

Presidente dott. Fausto Ridolfo

Via Trento n. 282 A , pal. C

98061 Brolo (Me)

Sede di Milazzo : C.da Fondaco Pagliara

Sede di Torregrotta : Via Sfameni,54

Sede di Messina: Via Giordano Bruno,81

Contatti: 3293222740 – email: centroserviziaziendali@gmail.com




 
 
 

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