Il grido di allarme delle Pmi della provincia di Messina a seguito di avvisi di pignoramento da parte dell’agenzia delle entrare-Riscossione.
- acimclaai
- 6 mar
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L’agenzia delle entrate – Riscossione, attraverso il D.P.R. n. 602 del 29 settembre 1972 all’articolo 72 bis .sta inviando alle aziende e cittadini atti di intimazione. Dopo il covid l’attività di riscossione è ripresa a pieno ritmo. Una pioggia di avvisi a cui rispondere in tempi strettissimi. Cinque giorni dopo, in linea teorica, la riscossione può muovere le sue pedine e intervenire con la fase del prelievo coattivo, che esso sia pignoramento del conto corrente, fermo amministrativo o pignoramenti immobiliari.
Le comunicazioni riportano le pendenze complessive che hanno i contribuenti nei confronti dell’Agenzia, per cui sarebbe necessario fare sempre una verifica sulle voci: potrebbero esserci quelle già decadute, le procedure di dilazione già concesse e in regola con i versamenti o nuove iscrizioni a ruolo per cui è ancora possibile chiedere la rateazione.
Per chi riceve un’intimazione da Agenzia delle Entrate Riscossione si consiglia di verificare con lo sportello l’analitico delle voci dei carichi e verificare se ci sono nuovi ruoli per poi avviare un piano di dilazioni e pagamenti a rate. Mentre se ci sono invece altri debiti per cui non si è pagato, dopo cinque giorni Agenzia delle Entrate Riscossione può avviare le procedure esecutive, che vanno dalla trattenuta sul conto corrente, ad quella di una quota dello stipendio, al pignoramento dell’immobile, al fermo amministrativo della macchina.
Per quanto concerne il pignoramento del conto corrente da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione può colpire non solo il saldo disponibile al momento della notifica, ma anche i futuri accrediti. È cruciale capire come funziona questo processo per proteggere le tue finanze.
Fausto Ridolfo presidente dell’associazione datoriale A.a.c.im. – Claai, lancia l’allarme del rischio del fallimento di molte piccole medie imprese a seguito dei debiti tributari accumulati anche a causa della crisi pandemica del covid. Serve buon senso, è giusto pagare le tasse ma è anche giusto non vessare con atti di pignoramento le aziende ed i cittadini in difficoltà, la politica dovrebbe cambiare le norme sulla gestione della riscossione coattiva dei debiti tributari , serve una maggiore elasticità è meno vessazioni. Mi farò carico nella qualità di rappresentante di interessi presso la Camera dei deputati di provare a far approvare la variazione dell’articolo 72bis del d.p.r. n.602/72.
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